martedì 15 dicembre 2009

Un capolavoro di Stelio (1949)

Enigma
ILARIA DEL CARRETTO

Un grido di bambini alle tue soglie
altri gridi risveglia e i lievi sogni
di primavera.

Torna sulla Piazza
una fiera letizia d’altro tempo
e tu sei bella d’innocente amore.

“Giovani cavalieri, è lungo il giro
della giornata, breve la mia scala.
Breve la scala, dolce la canzone”.


Ma l’albero è già morto alle sue fronde,
i cavalli non battono il selciato.
Chi scuote dunque il fragile telaio,
chi t’invoca piangendo?

Sui cuscini
ora la melodia giunge dell’organo,
il suono dell’antica campanella.

E lo stupore candido dei voli
indugia alla tua sera, nella luce
che si discioglie sui festoni, ai putti
incantati al sereno girotondo.
Stelio

1 commento:

  1. Quando si legge un gioco del genere il cuore si spalanca alla meraviglia. Non è un poetico basato sui bisensi quanto su una magica sospensione di parole e sensazioni. E pensate che si parla del 1949, anno indimenticabile perché credo sia di quell'anno anche il famoso POLIAMBULATORIO del Dragomanno.

    Vengono i brividi a rileggerlo, davvero.

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