martedì 25 agosto 2009

Il Valletto













Aldo Vitali (Il Valletto), nato a Verona nel 1890 e morto a Bologna nel 1972, è stato uno dei più grandi autori di indovinelli di tutti i tempi. Funzionario delle ferrovie, raccontava che una volta aveva spedito una pratica alla Direzione Generale di Roma con l’annotazione “5 allegati”. La pratica poi tornò indietro con l’annotazione “6 allegati”: quello in più era un foglio con alcuni indovinelli abbozzati che Il Valletto aveva per errore unito all’incartamento.
Gli indovinelli, dicevo. Ma in realtà all’inizio Aldo Vitali scriveva giochi crittografici, poi esordì nei “brevi” con un cambio di vocale dal titolo “Osanna” e svolgimento: “È un canto celestiale”. La soluzione era “Angolo/angelo”. Non straordinario, d’accordo, ma era il 1922 (posso permettermi di dire, senza generalizzare, che nel 2009 si pubblicano ancora giochi in un verso peggiori di questo?). Sia il campo crittografico che quello dei giochi “poetici” lunghi non furono in realtà mai abbandonati dall’Autore.
Un aneddoto che Il Valletto raccontava è relativo alla sua vittoria al Congresso di Forlì (1932) nel concorso per un enigma a tema obbligato “il francobollo”. Il gioco, premiato con medaglia d’oro del re d’Italia, parla dell’uccisione di Umberto I e dice a un certo punto: “Un agente asservito e prezzolato / ch’era alla posta...”. Dopo la premiazione, un neo-enigmista si avvicinò al Valletto, gli fece i complimenti e poi disse: “Non sapevo che l’assassino di Umberto I fosse un impiegato postale!”.

1 commento:

  1. Puoi dirlo tranquillamente, dato che è la sacrosanta verità! :D

    Comunque adoro questi piccoli aneddoti di vita enigmistica: sono stupendi.

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