venerdì 3 luglio 2009

Un gioco... facilitato


Anno 1898. Il rebus moderno è ancora di là da venire, ma tanti enigmisti esprimono il loro parere su come debba essere il rebus. Demetrio Tolosani (Bajardo), direttore della “Diana d’Alteno”, scrive: “Il signor Tolosani, annichilito dalle ragioni convincenti dei suoi oppositori in materia di Rebus (vedi Elucubrazioni nella Luna Enigmistica), seguendone i consigli tenta il primo saggio con un lavoro redatto sopra una frase che non si trova sui libri (idea MECCHIARNI), che non ha novità di esposizione (idea ROSSINI), dove c’è la parola fondamentale (idea LODI), e segnandola con numero arabo (idea CECCHETTI). Per conto proprio, per avere un’idea anche lui, l’autorevole Bajardo crede opportuno far seguire il Rebus da alcuni schiarimenti.
Schiarimenti: Il primo articolo che si ricerca, stiano bene attenti gli spiegatori, non è: lo. Nel 2° gruppo, perché non nasca confusione in coloro che cominciano la settimana dalla Domenica anziché dal Lunedì, si avverte che il giorno ricercato è quello che comincia con V. Nel terzo gruppo i punti stanno ad indicare le note musicali in chiave di violino. Nella quarta parte, la più difficile, le lettere più piccole sono messe sovrapposte soltanto per far capire che stanno entro le due grandi, dimodoché la chiave della spiegazione si aggirerà sulle parole entro, ni, fra, tra (!!). La parola fagioli, come parola madre, si lascia tal quale per dare un po’ di strada sicura agli egregi Spiegatori.

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