venerdì 17 luglio 2009

A proposito di rebus

Sono un autore di rebus alquanto saltuario, ma sono un solutore accanito. Una cosa che non ho mai capito è perché spesso nelle gare per autori venga proposto un tema costituito da disegni contorti e illeggibili. Certe incisioni antiche, ad esempio, sono bellissime, ma non come supporto per i rebus. Mi pare un'inutile tortura inflitta sia all'autore che al solutore. Cosa ne pensate?

12 commenti:

  1. Ti riferisci forse ad un concorso particolare? Forse al concorso sulle incisioni del Pinelli bandito l'anno scorso in occasione dell'ultimo convegno rebus?
    Se fosse così mi troveresti d'accordo.

    RispondiElimina
  2. personalmente a me piace tirare fuori rebus da supporti iconografici preesistenti. Però devono piacermi. E questo è il problema di concorsi come il play off: tremo sempre al pensiero di dover affrontare cose che non gradisco in un eventuale turno seguente.

    RispondiElimina
  3. Per chi organizza concorsi per autori proponendo immagini preesistenti, non è assolutamente facile scegliere: devi porti il problema se siano o meno "rebussabili", come ci piace dire. Credo che sia molto importante porsela la domanda e rifletterci bene. La scelta non può essere semplicemente dettata dal fatto che le immagini hanno a che fare con la manifestazione del momento (questo in generale, senza entrare nel merito dell'evento citato da Orofilo, neanche ricordo le incisioni). Bisogna mettersi nei panni dell'autore. E poi, come dice Nba, sforzarsi di proporre cose piacevoli, magari originali, magari anche belle (vabbé, questo è solo il mio pensiero, che comunque cerco di mettere in pratica, evidentemente ci credo).

    RispondiElimina
  4. Sono perfettamente d'accordo con Isolina. Chi organizza un concorso su immagini preesistenti deve porsi il problema se siano "rebussabili". E' una questione di rispetto verso gli autori (ma bisogna anche essere in grado di "arrivarci"). Replico a Nba: il bello del Play-off, e la bravura nell'emergere, sta anche nella difficoltà di riuscire a ricavare qualcosa da immagini non "simpatiche"

    RispondiElimina
  5. E' vero Orofilo, è una dote saper ricavare idee da disegni che non aggradano. Ma questo gradimento è del tutto personale e soggettivo. E' questo ciò che volevo dire. Una illustrazione che piace a un autore ad un altro può essere invisa.
    La questione del "rebussabile", rispondo a Isolina, è certamente importante ma forse non particolarmente essenziale. Penso che in fondo qualunque disegno possa far generare un rebus, anche se lo sforzo ideativo può essere notevole.
    Per ciò che mi riguarda; ma si tratta di una di una cosa mia, quando voglio fare un rebus da una vignetta umoristica (ma liberamente, cioè scegliendo a piacere il supporto, non in un concorso: quindi avendo a disposizione un numero illimitato di vignette) io scarto a priori le barzellette che non mi piacciono senza neanche pormi la questione se possano adattarsi iconograficamente a qualche chiave.
    Ripeto, è una mia "mania", alla quale derogo raramente...solo nel caso che per combinazione una illustrazione si adatti magicamente (a volte capita :-) )a una chiave che avevo già nel cassetto.
    Ma lo dico solo per dare una testimonianza di come l'atteggiamento di fronte a un supporto sia probabilmente diverso da persona a persona.

    RispondiElimina
  6. Premesso che io parlo dal punto di vista del solutore (come autore non sono in grado di sfruttare certi disegni che invece i rebussisti veri sanno usare magistralmente), dico solo che vorrei vedere illustrazioni "leggibili", con grafemi "visibili".

    RispondiElimina
  7. certo, la "visibilità" conta parecchio. Anche di recente abbiamo visto - su qualche rivista - rebus dove si leggevano male le lettere e dove l'immagine andava interpretata: già gli autori sono obbligati a sforzi non indifferenti per l'allestimento di questi lavori, così sono in difficoltà anche i solutori...

    RispondiElimina
  8. In questo caso però, credo,il problema sia la stampa in bianco e nero di immagini che spesso sono scansioni oppure fotocopie. E' dura eh

    RispondiElimina
  9. Molto interessante questa discussione!
    Credo ci sia molto di vero in quello che dice Isolina. A volte capita che l'immagine originale, magari a colori, venga stampata in bianco e nero sulla rivista di turno. L'autore scansiona l'immagine nel computer o ne fa una fotocopia per mettere i grafemi e poi la ri-stampa (o la ri-fotocopia) per mandarla alla rivista. Il redattore, poi, la ri-scansiona per metterla sulla rivista. Capite bene che l'immagine iniziale può essere meravigliosa, ma in tutti questi passaggi finisce per essere orrendamente sgranata.
    Dico queste cose perché in passato, specialmente quando gli invii erano tutti via posta e non possedevo uno scanner, ho compiuto anch'io queste nefandezze. Adesso che quasi tutti possiedono un computer le cose dovrebbero essere migliorate, ma certi orrori sono rimasti.

    Altro discorso è quando le immagini sono brutte o sgranate in partenza. Là bisognerebbe capire perché chi bandisce la gara o propone le immagini abbia scelto proprio quelle e non altre. Magari perché convinto della bontà delle immagini, magari volutamente per movimentare la gara (penso al caso dei Play Off in cui una o più tappe possono essere costituite da immagini "scomode" per spingere gli autori ad una maggiore elasticità mentale), magari perché la gara vuole essere dedicata ad una specifica località o ad uno specifico autore e quelle immagini sono le migliori in circolazione su quel tema. Credo che ogni caso sia diverso e non si possa generalizzare. Per il resto concordo pienamente con i pareri di Isolina e di Orofilo. Quello che si potrebbe fare è chiedere a chi bandisce il concorso di pensare un po' anche ai futuri solutori e di fornire, per quanto possibile, immagini ad alta definizione dei temi, da inserire in Internet. Questo non credo debellerà il problema, ma potrebbe aiutare.

    RispondiElimina
  10. Ma allora, una tiratina d'orecchie ai redattori delle riviste che pubblicano rebus incomprensibili la vogliamo dare? A volte basterebbe ingrandire le immagini, mettendo in rilievo certi particolari importanti per la soluzione. Perchè pubblicare sempre tutto a tutti i costi? Se la resa grafica non è buona perchè si pubblica il rebus lo stesso? A pare mio non c'è abbastanza rispetto della forma, non intesa come arte, ma semplicemente come chiarezza grafica ai fini della soluzione. E' anche giusto che i diritti dei solutori, come Ser, siano rispettati. Non sono loro, principalmente i fruitori del prodotto-rebus? Di questo si parla sempre poco. Non si può propinare qualsiasi cosa... tanto poi il solutore si adatta.

    RispondiElimina