venerdì 12 giugno 2009

Un cruciverbino


ORIZZONTALI: 1. Un santo del 2 maggio – 8. Ha scritto “Il rombo” – 9. Una esclamazione – 10. Personaggio di Mascagni – 11. Simbolo del tulio – 13. Scrisse “L’adolescenza in Samoa” – 15. Città della Georgia – 18. Antica città del Lazio – 19. Fratello di Carlo il Calvo – 20. Ha un orlo pericoloso – 22. Scrisse “Trasfigurazione” (iniz.) – 23. Architetto ottomano – 25. Due vocali uguali – 26. Ganci sinistri – 27. Pubblicò le opere di Kafka – 28. Il frutto detto anche cachi.
VERTICALI: 1. Derivano dalla ricchezza – 2. Lavora per il teatro – 3. Bagna la valle di Hasli – 4. Due punti contrapposti – 5. Non dare giudizi – 6. Iniz. di Asimov – 7. Famoso fisico tedesco – 12. Marescialli di alloggio merovingi – 13. Figlio di Ezechia – 14. Viene elaborato – 15. Si fa... fallendo – 16. Non danno il consenso – 17. L’elemento 2 (simbolo) – 21. Città della Caria – 24. Il pianetino numero 1221 – 25. Angelo ammiraglio veneziano – 27. Iniz. di Pascal.

7 commenti:

  1. Il cruciverbINO difficilONE l'ho risolto ma con poca farina del mio sacco avendo attinto dai soliti mugnai... Zanichelli.
    C'è qualche blogger meno disonesto che l'ha risolto?

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  2. Per niente facile...
    Con le mie sole forze ho lasciato in bianco 20 caselle, che poi ho completato grazie a vocabolari e/o motori di ricerca.

    Mi chiedo perché Ser abbia annerito la seconda casella dell'undicesima riga...

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  3. 1. Perché odio le parole di due lettere; 2. Per non darti un aiuto!

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  4. Capisco... Mi sembra un'ottima risposta! :D

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  5. Non voglio smenarla con una discussione accademica e intellettuale, ma lo schema di Silvano offre l'occasione invece di chiacchierare amabilmente su una vecchia questione: utilizzare altri strumenti (dizionari, enciclopedie, e ora Internet, ecc.) per risolvere l'irrisolvibile oppure no? A parte il fatto che ognuno fa il cavolo che gli pare e ha sempre ragione, io sono anni che produco per diverse testate (cartacee e per un certo periodo anche su un portare Internet) schemi volutamente molto (molto) impegnativi (che chiamo "cruccioverba"). Ora, in uno scambio con i lettori ho trovato solutori che si intestardivano nel voler fare da soli e tenevano sul comodino lo schema giorni o anche settimane per vincere la battaglia contro sè stessi, altri invece ripiegavano con gli "aiutini" che enciclopedie, dizionari e computer offrivano. Io credo che il bello stia proprio in mezzo, e non lo dico da politicante, atteggiamento che odio. Intendo dire che uno schema impegnativo è una straordinaria sfida bella e intrigante che si vince a volte col tempo, ritornando sulle stesse definizioni più volte, conquistando (sì, conquistando) una casella per volta, dopo ore, e questa casellina conquistata apre o migliora altre possibilità e così via. Poi c'è un limite, stabilito da noi, oltre il quale è legittimo aiutarsi con altri strumenti (vengono fatti proprio per quel motivo). In breve: aiutini sì, ma dopo, dopo che abbiamo utilizzato, spremuto il gioco e ottenuto da esso quello che poteva offrire, oltre lo schema. Io mi ricordo una vecchia vecchia discussione degli anni settanta quando facevo pallidamente attività politica. C'era una rivista, politica appunto, che utilizzava un linguaggio abbastanza "impegnativo" e ai lettori che ne chiedevano uno più semplice il direttore rispondeva: se trovate una parola sconosciuta e vi prendete la briga di consultare il dizionario, quel giorno saprete una cosa in più, e così ogni volta, aggiungendo poi, ma qui c'era uno spruzzo di retorica, che così si formavano le nuove classi dirigenti.
    Io credo che un gioco, a parte alcune cose che abbiamo imparato passivamente e che ben poco hanno di valore aggiunto (che Ino fosse la moglie di Atamante, ormai lo sanno tutti i cruciverbisti di lungo corso, ma pochi sanno chi era Atamante, quando è vissuto e cosa ha fatto)che aumenti la conoscenza ma soprattutto lo stimolo alla conoscenza, è comunque un bel gioco. Scusate l'intervento lungo, non da blog, chiedo venia a Silvano e chi leggerà. ciao

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  6. Approvo quanto detto da Woquini.
    Io credo ci sia un ulteriore limite che chiamerei "tecnico". Mi spiego con l'aiuto del presente cruciverba di Ser:
    Venerdì sera ho guardato il cruciverba ed era molto tardi. Ho completato un po' di caselle e "sentivo" che avrei potuto fare ancora qualcosa senza usare aiuti. La mattina dopo l'ho ripreso e l'ho riempito ancora un po' (ad esempio ho messo il 16 v. che non avevo trovato la sera prima).
    Ad un certo punto, però, ho guardato l'angolo in basso a destra e ho capito che, anche lasciandolo "sedimentare" per giorni o mesi, non avrei mai saputo l'editore di Kafka, il pianetino 1221, la città della Caria o l'architetto ottomano. Non li conoscevo, c'era poco da fare...

    Quindi, premesso che come Woquini sono convinto che ognuno possa fare ciò che vuole e va bene così, credo che ci sia un limite dipendente non dalla "forza di volontà" ma dalla conoscenza di ciascuno di noi che non va dimenticato.
    Mi chiedo: quanto l'autore nel redigere lo schema deve considerare tali limiti? Ogni solutore ha i suoi limiti personali, che possono essere diversi da quelli dell'autore. Inoltre molto dipende dalle definizioni (AMOR, per fare un esempio, è facile o difficile a seconda di come è definita - il cruciverba di Ser lo prova; dall'altro lato il nome SHERIDAN, tanto per dire, è facilissimo per certe generazioni e difficilissimo per altre). Ebbene, quanto questi fattori devono pesare nell'atto della creazione di uno schema?

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  7. Molto. Tanto è vero che quanto presento questo gioco difficile su "Relax" la didascalia... autorizza a usare enciclopedie e dizionari. Di solito il gioco non deve avere queste complicazioni.

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