lunedì 22 giugno 2009

I diritti dei direttori


Di chi è questo scritto? Che cosa ne pensate?

4 commenti:

  1. Di uno che ha scritto male "perché" e "affinché".. senza nulla togliere!:)

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  2. Non è colpa di chi ha scritto, ma della tipografia. All'epoca si usava il piombo e anche la più piccola correzione diventava un problema.

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  3. Io sarei abbastanza d'accordo, anche se non userei toni da "legge" come fa l'autore dello scritto. Credo che si possa applicare ma sempre in accordo e sintonia con l'autore. Il gioco sbagliato, in ogni caso, se non sottoposto a correzioni, volute o no dall'autore, sarete tutti d'accordo, non andrebbe pubblicato. Che senso avrebbe?

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  4. Concordo con Isolina sui toni "perentori" dello scritto.
    È vero, però, che molte volte i "giovani" enigmisti (giovani in senso non anagrafico, ma di militanza) avrebbero bisogno di una guida, di una persona che valuti i suoi giochi, che dia consigli, che insegni un po' il mestiere.
    Parlo per esperienza diretta: a volte succede che il neofita vede i giochi sulla rivista e, per sua naturale inesperienza, non riesce a distinguere il gioco buono dal gioco brutto. Così dopo poco si mette a creare e crea giochi senza avere un senso critico, senza la cultura del cassetto e della lima e così nascono le storture.
    D'altra parte capisco il punto di vista dei redattori che non possono star dietro a tutti quanti, con consigli e suggerimenti.
    Come si risolve il problema? Onestamente non lo so. Forse basterebbe far capire di più ai neofiti che è la pazienza l'arma vincente in questo campo.

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