domenica 26 aprile 2009

Il poeta enigmista

Le antologie poetiche si sono accorte di Santo Calì (1918-1972) da non molto tempo, ma i critici sono concordi nel giudicarlo uno dei poeti dialettali più interessanti del Novecento italiano. Siciliano di Linguaglossa, fu professore al liceo "Michele Amari" di Giarre. Tutte le notizie biografiche e bibliografiche si trovano alla voce "Santo Calì" in Wikipedia.
Ma a me interessa accennare all'attività enigmistica di Santo (o Sante) Calì La Spina, che firmava i suoi giochi con lo pseudonimo "Sancalaspi". Gran parte dei lavori apparvero sulle riviste "Fiamma Perenne" e "La Corte di Salomone". Ad altri lascio l'onore e l'onere di un eventuale studio sulla produzione enigmistica di Santo Calì.
Qui riporto due soli giochi, sperando di fare cosa gradita a chi non possiede la raccolta delle vecchie riviste enigmistiche.

Indovinello
GIOVANE INSEGNANTE
La stoffa c'è:
si scalda e spiega bene.

Frase a incastro (ooxxxx xxoo)
BELVEDERE SUL FIUME
Astri d'un cielo magico e lontano,
io vengo ne la sera a rimirare
le vostre trame e il vostro mondo arcano...

Presso a le sponde picciolette e care
le pupille riguardano assonnate
una piazzetta fatta per sognare...

O gioie non ancora prelibate!...

6 commenti:

  1. Un saluto ed una buona domenica.Se cerchi risorse free per il tuo blog vieni a trovarci!

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  2. Non ricordo più su quale numero (non me lo fate cercare stamattina gh!) abbiamo dedicato uno spazio alle storie-rebus di Sancalaspi... mi pare tratte dalla Corte di Re Salomone.

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  3. Le storie-rebus di Sancalaspi tratte da "La Corte di Salomone", assieme ad un interessante articolo di Bardo, sono state pubblicate sul numero 8 (Inverno 2006) de "Il canto della Sfinge", scaricabile gratuitamente dal sito http://www.cantodellasfinge.net/rivista/2006/

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  4. Di Sancalaspi riporto questo gioco, tratto dalla "Corte" n.1 del gennaio 1939 (anno XXXIX), che ritengo poeticamente molto coinvolgente ed enigmisticamente all'avanguardia. La soluzione è praticamente immediata.

    Enimma

    AMANTE TIMIDO

    De l'aria pura la soave ebbrezza
    sconosciuta rimase a questo cuore,
    ma ne la triste languida amarezza
    lentamente trascorrono le ore!
    Laggiù, laggiù dove quel sogno azzurro
    si distende lontano a l'infinito
    passo la vita... un piccolo sussurro
    sovra il mio capo, lene e indefinito!
    Di sangue freddo ce n'ho sempre avuto,
    ahi l'amo! Eppure resto sempre muto!

    Perché temetti ognor l'abboccamento,
    e non ardisco avvicinarmi più?
    - Esca! nel core sussurarmi sento...
    Oh, forse è meglio questa gioventù
    ne l'amaro passarla! E non pensare
    all'aria aperta! Meglio tante spine
    ne la carne tenerle, e non sognare
    ricchi banchetti e limpide cucine.
    Di sangue freddo ce n'ho sempre avuto,
    ahi l'amo! Eppure resto sempre muto!

    Venne l'Aprile, e oggetto di risate
    divenni per gli amici e i conoscenti!
    Ingannatrici e subdole chiamate
    accorrere mi fenno immantinenti
    dove non c'era alcun che m'aspettava
    o dove m'accoglieva, maledetta,
    la burla! Certa gente com'è prava!
    - Ella t'aspetta! vado... Non m'aspetta!
    Di sangue freddo ce n'ho sempre avuto,
    ahi l'amo! Eppure resto sempre muto!

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